Una cena d’addio
Crediti
scritto da Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte
regia Andrea Borini
con Riccardo De Leo, Gianluca Guastella, Lia Tomatis
costumi Augusta Tibaldeschi
scenografie Yasmin Pochat
produzione Fondazione Via Maestra (Teatro Concordia di Venaria) / Compagni di Viaggio / Onda Larsen
La trama
Una giovane coppia, Pierre e Clotilde, si rendono conto di passare troppo del loro tempo a vedere e frequentare persone che, oggi come oggi, non sceglierebbero più di frequentare. E così decidono di darci un taglio: per ognuna delle persone che vogliono lasciare fuori dalle loro vite organizzeranno una “Cena d’addio” per salutare degnamente gli ex amici e lasciare in loro un buon ricordo ma non tutto va come avevano previsto...
Una commedia inedita in Italia e tradotta dal francese appositamente per la compagnia e di cui deterrà per due anni l’esclusiva italiana. Gli autori sono gli stessi di “Le Prénom", un grande successo internazionale sia in teatro sia al cinema (in Italia il titolo è tradotto in “Una cena tra amici”).
Note di drammaturgia e regia
«Abbiamo scelto “Una cena d’addio” perché, come spesso avviene con le commedie francesi, questo spettacolo ha la capacità di saper divertire e apparire leggero, per poi infiltrarsi nelle nostre contraddizioni anche con crudeltà.
Questa commedia è uno specchio: quello che vediamo sulla scena siamo noi, è il nostro mondo che si sgretola, è il nostro individualismo così politicamente corretto che si scontra violentemente con la realtà, con l’umanità, è la nostra natura tragicomica per eccellenza.In un mondo che sempre di più vive i rapporti umani a seconda della loro utilità e che considera un valore la saturazione selvaggia del proprio tempo, riempiendolo di tutto ciò che “sviluppa” il nostro lavoro, il nostro benessere, la nostra conoscenza, non resta spazio per contemplare, pensare, annoiarsi e conoscersi davvero.
“Una cena d’addio è come un incrocio fra un vaudeville contemporaneo e un dramma d’interno, in cui intervengono gli artifici teatrali come il travestimento, il gioco di parole, la brillantezza dei dialoghi, al servizio di un incontro-scontro di caratteri. La sfida è riuscire a dipanare tutti i fili che partono da uno spunto di partenza semplice ed efficace per riannodarli insieme in una commedia drammatica, a tratti feroce, a tratti giocosa, spesso francamente comica, unendoli in un ordito di divertimento, emozione e riflessione al tempo stesso».