Il circo capovolto
"Un vortice in cui memoria, appartenenza, sangue si mescolano a guerra, deportazioni, tradimenti, fughe e vendette. Uno spettacolo commovente e travolgente. Favola, confessione, epopea familiare, Storia collettiva. In cui i tragici eventi raccontati acquistano una luce particolare, tramite il filtro dello sguardo curioso e incantato dei bambini e l'incombente presenza della magia dello βszerelemβ; quellβamore per lβarte che dalle vene della stirpe Hrabal arriva direttamente a quelle degli spettatori, creando una connessione e unβatmosfera unica, che lascia il segno in ognuno."
Crediti
Liberamente tratto dal romanzo di Milena Magnani
Vincitore del Roma Fringe Festival edizione 2017: MIGLIOR DRAMMATURGIA, MIGLIOR ATTORE E PREMIO DEL PUBBLICO
Vincitore del Palio Ermo Colle 2020: PREMIO DEL PUBBLICO
Vincitore del Premio Mauro Rostagno 2021: PREMIO DEL PUBBLICO
Spettacolo premiato al Catania Off Fringe Festival 2022
di e con Andrea Lupo
diretto da Andrea Paolucci
musiche originali David Sarnelli
una produzione Teatro delle Temperie
in collaborazione con Teatro dell'Argine
con il sostegno della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna
categoria: prosa
anno: 2012
La trama
Due storie parallele ma strettamente intrecciate, quella di Branko e quella di suo nonno NapβapoΜ, due generazioni di rom in questa Europa in cui le etnie nomadi hanno vissuto e vivono ancora vite separate, vite βa parteβ. Una generazione eΜ finita nei campi di concentramento, la successiva nei campi rom alle periferie delle grandi cittaΜ.
Branko Hrabal in fuga dallβUngheria si rifugia in un campo rom in Italia. Porta con seΜ dieci scatoloni contenenti quel che rimane del famoso circo ereditato da suo nonno.
Circo che ha dovuto bruscamente interrompere la sua attivitaΜ durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i nazisti ne hanno prima rinchiuso e poi sterminato tutti gli artisti. Branko non sa che farsene di questa ereditaΜ pesante ed ingombrante. Ma nel campo trova un gruppo di bambini curiosi che lo obbligano a raccontare la storia di quel circo, che eΜ la storia della sua famiglia e che eΜ in sintesi la storia dellβEuropa da cui tutti discendiamo.
Branko si trova cosiΜ a ripercorrere lβepopea della propria famiglia, dalla gioia, dallβincantamento e dallo stupore che il circo di suo nonno sapeva portare in giro per tutta Europa, fino alla fuga, alla deportazione, alla reclusione e allo sterminio. Sette bambini lo ascoltano con occhi pieni di incantamento e trovano finalmente fra un trapezio, cinque clave e qualche vecchio costume una nuova speranza di riscatto e di felicitaΜ.
Fra gente del campo che non eΜ neppure piuΜ in grado di immaginare un domani per seΜ e per la propria famiglia cβeΜ ancora invece chi riesce a vedere una possibilitaΜ di futuro: quei sette bambini che trasformano la storia della famiglia di Branko in energia nuova e voglia di riscatto. Nascosti nelle cantine di un vecchio palazzo abbandonato, ispirati da Branko lavorano sodo e alla fine riescono a dar vita ad un nuovo circo... un loro nuovo circo... un circo sottoterra... un circo capovolto.
Note di regia
Questo spettacolo arriva come il risultato di un percorso iniziato insieme allβautrice, Milena Magnani, nel 2008, anno di pubblicazione del romanzo e dellβelaborazione di una lettura drammatizzata che ha accompagnato in tutta Italia la presentazione del romanzo stesso.
Lo spettacolo nasce, prima di tutto, dalla curiositΓ verso un popolo, quello Rom, che pur vivendo allβinterno della nostra comunitΓ , non ne ha mai veramente fatto parte e ha mantenuto nei secoli la propria identitΓ pur mescolandosi e immergendosi in culture diverse, fra popoli differenti. Le differenze sono il vero filo rosso di questo spettacolo. Differenze come valori aggiunti e non come ostacoli, non come limiti invalicabili, non come pretesti per allontanarsi.
Differenze come occasioni, come opportunitΓ , come incontri. Differenze fra le persone che vivono allβinterno dei campi; fra chi vive nei campi e chi vive fuori. Differenze fra chi arriva nei campi e chi nasce giΓ nei campi e da lΓ¬ non ha nessuna speranza di andarsene. Differenze fra chi non Γ¨ neppure piΓΉ in grado di immaginare una differenza per se, per la propria famiglia, per la propria gente e chi invece riesce ancora a vedere negli occhi curiosi dei bambini una possibilitΓ di futuro e forse di riscatto.
Differenze come occasioni, come opportunitΓ , come incontri. Differenze fra le persone che vivono allβinterno dei campi; fra chi vive nei campi e chi vive fuori. Differenze fra chi arriva nei campi e chi nasce giΓ nei campi e da lΓ¬ non ha nessuna speranza di andarsene. Differenze fra chi non Γ¨ neppure piΓΉ in grado di immaginare una differenza per se, per la propria famiglia, per la propria gente e chi invece riesce ancora a vedere negli occhi curiosi dei bambini una possibilitΓ di futuro e forse di riscatto.
Andrea Lupo
Incontro il testo di Milena perchΓ© me lo regala una mia giovane amica. Ha gli occhi ancora rossi per la commozione e mi dice che Γ¨ un romanzo βscritto apposta per te: parla di bambini, circhi e campi Romβ. Inizio la lettura un poβ scettico: cosa cβentro io con questo Branko, e con Senija, Ibrahim e il vecchio Nap apΓ³ e il suo strampalato KΓ©k Cirkusz? E mentre mi faccio queste domande leggo di padri e figli, di regole dure da rispettare e giuramenti difficili da mantenere. Ed Γ¨ una favola, ed Γ¨ una parabola, ed Γ¨ un romanzo, ed Γ¨ una confessione. Ed Γ¨ ironico, ed Γ¨ malinconico, ed Γ¨ comico, ed Γ¨ cattivo. Ed Γ¨ leggero, magico e ti si appiccica dentro facendoti vacillare, inesorabilmente.
E sembra proprio scritto per te.
Arrivo in fondo tutto dβun fiato e proprio in quel momento mi chiama Andrea Lupo e mi dice βho finalmente trovato il testo giusto per lavorare insiemeβ. Mi asciugo gli occhi e rispondo dβun fiato: βArrivo!β.
Andrea Paolucci
Le foto
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Dolcezza e violenza, incanto e durezza. In una periferia di tralicci, rifiuti, baracche, roulotte sfasciate, con palazzoni sullo sfondo, fango e erbacce sotto i piedi, si svolge quel romanzo meraviglioso che Il circo capovolto (2008) della bolognese Milena Magnani... eΜ diventato ora un bello spettacolo, dal ritmo stringente e coinvolgente. Con la regia Andrea Paolucci e lβinterpretazione intensa di Andrea Lupo.
Scatta la magia del teatro, che solo con la voce, con pochi gesti, segni, musiche, riesce a ricreare un mondo intero, gli scontri, gli odi, lβesaltazione e la maledizione della differenza, la sua umanitaΜ e quel barlume di felicitaΜ che qualcuno chiama bisogno di un mondo diverso.
Corriere di Bologna | Massimo Marino
Spettacolo cinematografico ed evocativo: sembra quasi di vedere i luoghi e i protagonisti di tutto cioΜ che viene raccontato. Uno spettacolo sicuramente gradito a chi ama il teatro di narrazione.
Bolognateatro.it | Carlo Magistretti
Un racconto che intreccia l'olocausto rom a toni di un'epopea famigliare i cui protagonisti, Branko escluso, non hanno piuΜ fatto ritorno dal campo di concentramento: la narrazione, dal ritmo sostenuto e coinvolgente, rivive nella pregevole interpretazione di Andrea Lupo, ispirato cantore delle gesta del protagonista cui da voce con un curioso slang balcanico-emiliano. Assoluto controllo del corpo e sguardo dritto in avanti, pochi ed elementari gli ingredienti di una bella prova d'attore che rende merito alla storia ed alla tradizione del miglior teatro di parola.
Teatroteatro.it | Roberto Canavesi
Β«Grandi e meritatissimi applausi per unβeccezionale prova dβattore per Andrea Lupo nel monologo dal titolo βIl circo capovolto" (...) In scena Branko possiede il volto dalla mimica eloquentissima, la voce, il cuore, lβanima e il sangue di una vera e propria βbestia da palcoscenicoβ, lo straordinario, vigoroso, energico attore Andrea Lupo. Intenso, emozionante, sferzante ed incisivo, poliedrico e perfettamente padrone del palcoscenico, capace di trasmettere le sue stesse sensazioni, fa vibrare la sala grigia del Centro Zo di Catania. Un numerosissimo pubblico, letteralmente rapito dallβinterpretazione impeccabile dellβattore, rimane immobile ed attentissimo davanti alla maestria interpretativa e alla disinvoltura dellβartista. I brividi corrono lungo ogni corpo che ha avuto il privilegio di assistere a questa βgrandezza artisticaβ. (...) Un monologo che tutti dovrebbero vedere, tutti dovrebbero toccare con mano e con lo spirito per avere la possibilitΓ di sperimentare unβemozione che Γ¨ unica nel suo genere, per empatizzare con chi per anni ed anni ha subito marchi infamanti immotivati ed ignoranti. Applausi fragorosi e prolungati, sottolineano una performance impeccabile, forte, toccante come pochissimi altri riescono a trasmettere. Non riusciamo ad alzarci dalla sedia: siamo ancora lΓ¬, in quel ponte, mano nella mano a Branko con il volto, adesso rasserenato, dellβencomiabile attore Andrea Lupo.Β»
italianotizie.it | Antonella Sturiale
"Interesse, stupore, rabbia, meraviglia. Sono davvero tante le sensazioni che si provano nellβascoltare, nel vedere, nellβassistere allβintenso monologo di Andrea Lupo βIl Circo capovoltoβ (...) Si tratta di una piΓ¨ce di grande impatto, tratta dallβomonimo romanzo scritto nel 2008 dalla bolognese Milena Magnani, con la brillante ed efficace regia di Andrea Paolucci e con la sofferta, vissuta ed estremamente rigorosa interpretazione di un convincente Andrea Lupo che sul palco, con pochissimi oggetti, crea una magica atmosfera di sogno, confermandosi assoluto affabulatore con un lavoro che, in circa 60 minuti, rende onore al glorioso ed affascinante teatro di narrazione. (...) Una piΓ¨ce che si segue tutta dβun fiato, grazie allβintensa interpretazione, alla gestualitΓ , di Andrea Lupo (...) Testo di intensa attualitΓ e monologo appassionante che Andrea Lupo ed il Teatro delle Temperie portano da anni in giro in Italia con successo, riscuotendo consensi e riconoscimenti. Convinti applausi alla fine per lβinterprete, autentico e profondo esponente del teatro di parola e per la produzione."
dramma.it | Maurizio Sesto Giordano
"Una sola voce capace di costruire un mondo. Una sola voce a narrare la storia individuale di un uomo che si intreccia, si confonde e si trasforma nella Storia universale dellβumanitΓ . Una sola voce a scuotere, turbare, ferire, commuovere, fare star bene. Una sola voce a rendere tangibile la magia dello βszerelemβ.(...)Andrea Lupo Γ¨ straordinario, in una prova dβattore eccezionale, che ormai da 10 anni conquista e scombussola il pubblico di tutta Italia (...)Le sue parole disegnano chiaramente dinanzi a noi le atmosfere e le emozioni raccontate. Durante lo spettacolo, Lupo chiede di chiudere gli occhi e immaginare; ci si dimentica a lungo, allora, di riaprirli, persi tra le vivide, precise, dettagliate immagini che la sua voce crea nella memoria giocando con la fantasia. (...) Il circo capovolto Γ¨ in grado, davvero, di slacciare ogni nostra cintura di sicurezza β come si auspicano in apertura gli spettacoli del Teatro delle Temperie β per lasciarci andare allβemozione, per decollare in un viaggio fatto di memoria e immaginazione, odio e amore, confessione e colpi di scena, passato e futuro, lacrime e risate.
Il circo capovolto, facendoci male con la forza dirompente del suo sentire, riesce anche a risolvere qualcosa dentro di noi, a sciogliere i nodi piΓΉ profondi della nostra anima, a cambiarci.
Tra gli infiniti applausi che faticano ad arrestarsi, ci sentiamo diversi, in qualche modo spogliati di ogni sovrastruttura e piΓΉ vicini allβaltro e alla meravigliosa ricchezza della sua diversitΓ . La prima cosa di cui sentiamo il bisogno al termine di tale cammino Γ¨ ripeterlo, rivivere quellβepopea, tornare ad ascoltare quella sola voce ancora una volta, per non uscire dal mondo da questa tracciato e comprenderne sempre di piΓΉ ogni sfumatura, ogni dettaglio."
tempostretto.it | Emanuela Giorgianni